Ormai l'avete capito: non ho idee. O meglio, ho idee per il podcast che metterò in pratica più avanti, perché sono legate a specifici momenti dell'anno, ma ora, a metà gennaio, non ho la più pallida idea di che argomento trattare.
E quindi, niente argomento.
Niente monologo, niente di niente. Adesso vi aspettereste che vi dica che non c'è nemmeno il podcast, invece c'è eccome, solo che è in una forma diversa dal solito.
Ne ho approfittato per mettere in pratica una richiesta che qualcuno mi aveva fatto tempo fa (perdonatemi, non mi ricordo più chi) e che si ricollega all'esercizio che avevo spiegato in questo post.
Si tratta di prendere un testo (non importa cosa, un testo a caso) e leggerlo con diverse intenzioni. Ad esempio, prima esprimendo tristezza, poi allegria, poi rabbia, poi stupore... e così via. Vi stupirete di sentire in quanti modi diversi possono essere dette le stesse parole.
Tanto più se le parole, di base, non hanno nessuna intenzione, come questo paragrafo tratto da un libro di elettrochimica...
Questo è un esercizio molto utile per tutti gli attori, che consiglio di fare e rifare ogni tanto.
Almeno, a me aiuta molto.
- dramaqueen
Si tratta di prendere un testo (non importa cosa, un testo a caso) e leggerlo con diverse intenzioni. Ad esempio, prima esprimendo tristezza, poi allegria, poi rabbia, poi stupore... e così via. Vi stupirete di sentire in quanti modi diversi possono essere dette le stesse parole.
Tanto più se le parole, di base, non hanno nessuna intenzione, come questo paragrafo tratto da un libro di elettrochimica...
Questo è un esercizio molto utile per tutti gli attori, che consiglio di fare e rifare ogni tanto.
Almeno, a me aiuta molto.
- dramaqueen
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